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Edilizia scolastica, tra norme in vigore e nuove regolamentazioni PNRR

Oggi l’edilizia scolastica sta affrontando un momento di crescita e di sviluppo, anche per effetto del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Grazie ai fondi del Next Generation EU, infatti, verranno fatti investimenti nel mondo della scuola: sono previste riforme didattiche e interventi strutturali, con l’obiettivo di costruire edifici più sicuri, sostenibili e innovativi. Questo porterà nuova linfa vitale alle imprese edili che, nel prossimo futuro, saranno impegnate nella costruzione (o nella riqualificazione) di scuole e degli spazi correlati.
Ciò, dal punto di vista normativo, implica una serie di regolamentazioni che occorre tenere presente. Se da un lato l’edilizia scolastica deve rispettare i requisiti relativi alla costruzione degli edifici pubblici dall’altro, se il progetto rientra come finanziabile dai fondi del PNRR, occorrerà rispettare i principi DNSH.

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Quanti edifici scolastici saranno finanziati con il PNRR

Iniziamo inquadrando il PNRR Scuola: prevede sei riforme e undici linee di investimento per un valore complessivo di 17,59 miliardi, di cui quasi 10 miliardi destinati all’edilizia scolastica. Quindi costruzione di nuove scuole, mense e strutture per lo sport, riqualificazione di edifici esistenti e interventi per la messa in sicurezza. Vediamo nel dettaglio gli interventi previsti:

  1. Costruzione di nuovi asili nido e scuole dell’infanzia. Stimati 1.800 interventi edili e 264.480 nuovi posti di lavoro.
  2. Nuove mense e riqualificazione di quelle esistenti. Previsti 1.000 interventi tra nuove costruzioni e ristrutturazioni.
  3. Potenziamento strutture per lo sport, 400 interventi tra nuovi edifici e riqualificazioni.
  4. Messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico. Sono previsti 2.158 interventi di edilizia, 2.400.000 mq da mettere in sicurezza e da riqualificare.
  5. Costruzione nuove scuole con un’attenzione particolare alla sostenibilità: si dovranno abbassare del 20% i parametri energetici NZEB nazionali. Previsti 195 nuovi edifici.

Nuovi Edifici pubblici, poli scolastici e palestre

Riqualificazione edifici esistenti: adeguamento sismico ed energetico con Esoscheletro Isotex

Principi DNSH, in cosa consistono?

I requisiti necessari per accedere ai finanziamenti del PNRR sono delineati attraverso i sei principi DNSH (“do no significant harm”) previsti dal regolamento UE 241/2021. I DNSH stabiliscono che ogni intervento non deve “arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali”.

Nello specifico gli interventi:

  • non devono portare a significative emissioni di gas serra
  • non devono determinare un impatto negativo sul clima attuale e futuro
  • devono concentrarsi su un uso sostenibile, o protezione, delle risorse idriche e marine
  • devono supportare l’economia circolare, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti
  • devono prevenire e ridurre l’inquinamento
  • devono proteggere e ripristinare la biodiversità.

 

Il che significa che le nuove scuole dovranno essere progettate – e costruite – per ridurre al minimo l’uso di energia e le emissioni. Dovranno essere realizzate con materiali e componenti che garantiscono il pieno rispetto dei CAM vigenti. Dovranno essere dotate di apparecchiature che garantiscono il risparmio idrico. Vincoli validi anche in caso di riqualificazione di edifici esistenti.

Traguardo energetico imposto dal PNRR: miglioramento delle prestazioni NZEB di un ulteriore 20%

Oltre ai principi DNSH, per accedere ai finanziamenti del PNRR, occorre raggiungere il cosiddetto “traguardo energetico”: la costruzione dei nuovi edifici deve portare a un consumo di energia primaria inferiore di almeno il 20% rispetto al requisito NZEB (Nearly Zero Energy Building) previsto dalla normativa italiana.

CAM, Criteri Ambientali Minimi

Come abbiamo anticipato – oltre ai requisiti dettati dal PNRR – ci sono una serie di altri obblighi che è necessario adempiere per l’edilizia scolastica. Prima di tutte le norme antisismiche per garantire la sicurezza strutturale, poi il rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM), basati sul modello di sviluppo di economia circolare. Tra i diversi requisiti dipendenti da questa normativa citiamo:

  • L’impiego di prodotti e materiali di alta naturalità che soddisfino prefissati tenori minimi di contenuto di materia riciclata/recuperata/sottoprodotto a seconda della tipologia e della funzione. Materiali che devono essere certificati per i vari aspetti di sostenibilità richiesti dal Decreto CAM.
  • L’impiego di materiali sicuri sia per la salute umana sia per l’ambiente, che garantiscano un ridotto impatto sull’ambiente e, allo stesso tempo, la salubrità degli ambienti interni. Occorre, quindi, rispettare i limiti di emissioni nocive che, se superati, comporterebbero un inquinamento indoor (Test VOC).
  • Occorre rispettare specifici requisiti di prestazione energetica allo scopo di garantire adeguate condizioni di comfort termico negli ambienti interni.

Comfort acustico e fonoassorbenza

Sotto l’aspetto di prestazione e comfort acustico si devono assolvere quattro specifici obiettivi in materia di isolamento acustico e fonoassorbenza: isolare l’interno dai rumori provenienti dall’esterno, limitare l’inquinamento acustico generato dall’interno verso l’esterno, garantire un’ottima comprensione durante le attività interne e assicurare l’intelligibilità del parlato.

L’isolamento relativamente alle pareti di facciata deve essere almeno 48 dB secondo DPCM 05/12/1997. Il valore a calpestio per i solai è richiesto che sia inferiore a 58 dB secondo DPCM 05/12/1997.

Gli ambienti interni devono essere idonei al raggiungimento dei valori di tempo di riverbero (T) e di intellegibilità del parlato (STI), indicati nella norma UNI 11532-2. Deve essere prevista una Relazione acustica di calcolo previsionale redatta da un Tecnico competente in Acustica con Relazione di collaudo di verifica finale mediante prove in opera (CAM 2.4.11 prestazioni e comfort acustici).

Polo scolastico a Massarosa (LU)
Palestra a Novi (MO)
Sala riunioni Reggio Emilia (RE)
Scuola di Musica di Mogol Terni (TR)

Codice di prevenzione incendi – CPI

Gli edifici scolastici – a fronte del loro elevato grado di affollamento – devono rispettare elevati standard antincendio. Sono infatti sottoposti alla verifica dei Vigili del Fuoco e devono sottostare al Codice di Prevenzione Incendi (CPI) che delinea:

  • la Regola Tecnica Verticale (RTV 7) la quale richiede che nelle vie d’esodo verticali (corridoi, atrii, ecc.) e percorsi d’esodo, vengano utilizzati materiali con Reazione al fuoco B-s2,d0 (par. V7.4.1)
  • la Regola Tecnica Verticale (RTV13), valida per tutte le chiusure d’ambito (pareti esterne e coperture) di qualsiasi edificio civile. È possibile dotarsi di valutazioni sperimentali di comportamento al fuoco di facciata, effettuate con metodi di prova riconosciuti in uno degli Stati dell’Unione Europea (vedi Lepir2)

Direttiva UE, edifici green

Alla normativa da rispettare si aggiunge una recentissima revisione della direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia (denominata Direttiva EPBD): il Consiglio UE ha annunciato che dal 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero, termine che è anticipato al 2028 per gli edifici di proprietà degli enti pubblici, tra cui gli edifici scolastici.

La Scuola di domani

Tutte le normative e i requisiti richiesti per l’edilizia scolastica hanno, quindi, l’obiettivo di consegnare alle generazioni contemporanee e future luoghi ancora più stimolanti, spazi sostenibili in sinergia con l’ambiente, ambienti innovativi e moderni, edifici protetti dove sentirsi sicuri. Il fine ultimo è quello, anche attraverso l’edilizia, di creare un nuovo modello scolastico, capace di far assumere alla scuola quel ruolo strategico che dovrebbe ricoprire in funzione della crescita del Paese.